Scandiano

A cura di Daniela Bergonzoni.

Quartiere ebraico Scandiano

Raffigurazione dell’antico quartiere ebraico a nord della Rocca di Scandiano

Il primo riferimento relativo alla presenza di ebrei a Scandiano compare in un atto notarile, del 2 Settembre 1478, in cui si accenna ad un pegno, “penes Ebreum Scandiani”. Gli ebrei furono con ogni probabilità chiamati a Scandiano con la venuta di Matteo Maria Boiardo, quale feudatario del paese.
Alla fine del Quattrocento, risulta dagli atti notarili che vivesse a Scandiano una famiglia di ebrei, quella di Bonaventura di Leuccio. Nel 1494, appare anche come abitante a Scandiano la famiglia di Samuel da Fano.
Fu, invece, all’inizio del Seicento, lo stabilirsi a Scandiano di due famiglie provenienti da Ferrara, destinate ad avere grande influenza nella comunità: i Bonarroi e i Corinaldi. I discendenti dei Bonarroi abiteranno a Scandiano fino alla seconda metà dell’Ottocento, i discendenti dei Corinaldi fino al 1925.
Tra il 1665 ed il 1667 si stabilì a Scandiano anche il capostipite di un’altra influente famiglia, Abram Almansi.
Alla fine del XVII secolo vivevano a Scandiano 625 persone, tra cui 25 ebrei, mentre un secolo dopo (nel 1785), la popolazione scandianese raggiunse i 929 abitanti, tra cui 122 ebrei. La comunità raggiunse in questo periodo il suo massimo sviluppo.
Nel corso del Settecento, fu necessario ampliare per due volta la sinagoga, che si trovava in piazza Fiume. Quella del 1781, fu opera dell’architetto Antonio Armani.
A partire dalla metà dell’Ottocento, iniziò un rapido declino: le famiglie Rimini e Segrè lasciarono definitivamente Scandiano. Gli uomini, soprattutto i più giovani, cominciarono a trasferirsi nei centri maggiori di Modena, Carpi e Mantova. Tale massiccio deflusso proseguì ininterrotto per tutto il resto del secolo.
Gli ebrei, nel piccolo centro rurale di Scandiano, come in altri luoghi analoghi, non basavano la loro attività sull’agricoltura, ma sul commercio, pertanto non erano legati alla terra, quindi al luogo in cui si stabilivano. Assottigliandosi sempre più le comunità, diveniva anche più difficile tenere vivi quei minimi servizi cerimoniali ed educativi a cui gli ebrei non erano disposti a rinunciare.
Agli inizi del Novecento, la comunità superava appena la decina di persone e in breve l’Università israelitica venne aggregata a quella di Reggio. Dal Settembre 1925, con la morte dei fratelli Edmondo ed Angelica Corinaldi, gli ebrei scomparvero definitivamente da Scandiano.
La più recente inumazione nel cimitero ebraico di Scandiano risale al 1936.