a cura di Riccardo Ferrarini Finetti
Anania Coen nasce a Reggio Emilia il 18 Novembre 1757. Figlio di Giuseppe, rigattiere, e della massaia Rachele Minzi. La famiglia probabilmente era originaria di Ferrara, dove la comunità ebraica era sotto la protezione degli Este. Con il passaggio, nel 1597, allo Stato della Chiesa, parte degli ebrei seguirono i signori della corte estense spostando la loro stanza nel Ducato di Modena e Reggio. A Reggio Emilia, ritroviamo la famiglia Coen, fin dal 1669, in cui con decreto ducale fu istituito un ghetto che bloccò l’osmosi culturale tra la comunità giudaica e quella cristiana. Questo fenomeno determinò una reazione culturale nella comunità ebraica di Reggio Emilia, in particolare fu causa di una reazione religiosa ed identitaria per affrontare la condizione di segregazione. In questo contesto si formò culturalmente Anania Coen, che fu allievo di tre rabbi reggiani Ysra’el Binyamin Bassani, Yesa’yah Hay Carmi e Simson Nahmani. Dopo aver sposato a Carpi Smeralda Finzi, Coen tornerà a Reggio Emilia, nel 1795, e getterà le prime basi per una propria attività editoriale, lavorando in modo artigianale al torchio, che era posto nella sua abitazione nel vecchio ghetto di Reggio Emilia, di fronte al teatro cittadino. Ad oggi ci sono note 44 edizioni reggiane pervenute, ma nulla toglie che ve ne possano essere altre.
Uno dei tre rabbi in particolare, Ysra’el Bassani, lo influenzò fortemente. Bassani, uomo di profonda spiritualità, possedeva una ricca biblioteca di testi ebraici manoscritti che a partire dal 1790, anno della sua morte, furono ceduti nel corso del secolo XIX alla Biblioteca Palatina di Parma che tuttora li conserva.
L’imitazione sarà un carattere predominante in alcune opere proprie del Coen come le Poesie ebraiche composte, nel 1814, in onore del duca Francesco IV d’Austria-Este.
Tra i temi trattati da Coen, quello dell’idolatria assume un ruolo centrale, e si contraddistingue come un tema particolarmente insolito nel panorama dell’editoria ebraica del Settecento. Coen dimostra qui, per le diverse fonti a cui attinge, di avere una vasta conoscenza bibliografica ebraica, latina, italiana e francese.
Successivamente, Coen preferirà rivolgere i suoi sforzi verso la poesia e la retorica attraverso tre filoni principali: scritti riguardanti la poesia e le tecniche di versificazione, i testi di retorica e le opere sulla grammatica e sulla lingua ebraica.
Grazie ai verbali della comunità ebraica di Reggio Emilia, sappiamo che Anania Coen era anche impegnato nella comunità come insegnante in una scuola di sua fondazione, che nacque nel 1806 e di cui il rabbino/editore stilò il programma di formazione. Proprio le entrate garantite da questa attività, fin dal 1803, servivano a far fronte alle spese elevate che Coen doveva sostenere in ambito editoriale. Le difficoltà economiche dipendevano dalla scarsa diffusione delle opere e dalla politica editoriale di Coen, tesa ad ottenere edizioni di qualità, molto accurate nella veste grafica.
Per Anania Coen, il culmine delle difficoltà economiche fu raggiunto tra il 1812 e il 1814, a causa dei costi di due pubblicazioni in particolare: Grande enciclopedia giuridica del rabbi ferrarese Yshaq Lampronti e i tre volumi dei Responsi legali del modenese Yišma’el Coen.
Fin dal 1825, Coen pose stanza a Firenze, sempre come rabbino della comunità. Qui diede alle stampe, oltre alla quarta edizione del proprio Hanok La-na’ar (1826), anche al terzo volume del Saggio d’eloquenza ebrea nel 1827, seguito immediatamente da un primo volume che voleva essere l’inizio di una ambiziosa raccolta di scritti di Walter Scott, elemento che fornisce un’indicazione della nuova direzione editoriale che Coen avrebbe voluto intraprendere, seguendo il gusto del momento per i romanzi storici di ambientazione medievale. Tale impresa sarà portata a termine dal figlio Sansone, in quanto Anania Coen morirà il 29 Marzo 1834, all’età di 76 anni presso l’Ospedale di Santa Maria Nuova. Sansone Coen, arriverà a pubblicare, nel 1839, ben 132 volumi, ma abbandonerà quasi del tutto il settore ebraico tanto caro al padre, dedicandosi alla pubblicazione di edizioni commerciali in lingua italiana.
Fonti
Parma, Biblioteca Palatina, Fondo Manoscritti, Ms. Parmense 3509.
Bibliografia
Busi, Giulio. Anania Coen. Editore letterato ebreo tra Sette e Ottocento, con gli Annali della tipografia ebraica di Reggio Emilia, Bologna, AISG, 1992.
Manzini, Enrico. Memorie storiche dei reggiani più illustri nelle scienze, nelle lettere e nelle arti, Reggio Emilia, dalla Tipografia Degani e Gasparini, 1878.
Sitografia
Antenati. Gli archivi per la ricerca anagrafica, Archivio di Stato di Firenze, <http://www.antenati.san.beniculturali.it/
v/Archivio+di+Stato+di+Firenze/>. Consultato l’ultima volta il 16 Gennaio 2018.